Riflessioni

Libri

Galleria foto

Andrà tutto bene…

Oggi mi hanno chiesto cosa pensavo dello slogan: “andrà tutto bene”. Penso sia uno stratagemma che lascia il tempo che trova. Nel senso che le cose vanno ed andranno, come andranno, poco possiamo farci.

Perché è successo?

Perché succedono le cose?

Mistero assoluto.

Un po’ accadono per il comportamento irresponsabile dell’uomo. Un po’ accadono per circostanze naturali che vengono a unirsi e creano disastri. Altre accadono per imperizia, distrazione, incoscienza, ignoranza. Insomma accadono e noi siamo immersi in questi accadimenti con un grado di coinvolgimento diverso da persona a persona ed anche questo in modo misterioso.

Ed allora come porci di fronte a tutto questo?

Penso che la strategia più efficace sia quella di “fissarci nel presente” cercando di fare la nostra parte senza esitare, senza risparmiarsi, con attenzione a noi stessi ma anche a chi ci sta accanto coltivando la speranza che tutto possa, non tanto cambiare ma riuscire a gestire, sostenere, e vivere senza soccombere sotto le situazioni.

Il mondo ha passato e passerà momenti difficili, come accade ad ognuno di noi, non se ne può fare a meno. Riuscire a vivere tutto con un occhio attento ed un atteggiamento pronto può fare la differenza.

La mia indole solitaria e malinconica si è adattata molto bene a questa fase che si sta vivendo, però capisco bene il disagio di tanti, e la difficoltà ad adattarsi anche se, prima lo si fa e prima cambia la qualità della vita. Ecco, questo è!

Dopo aver scritto questo mio pensiero mi sono andati gli occhi sul “calendario letterario” che ho sul tavolo e guardate cosa ho letto in data di oggi tratto dal libro “Guida degli smarriti” di Jean D’ormesson :

“La nostra vita è un mistero. E non ci è concesso di penetrare questo mistero. Che fare? Rinunciamo a conoscere ciò che non possiamo conoscere. Chiudiamo gli occhi. Approfittiamo di un’esitenza che è una specie di miracolo. Cerchiamo di essere felici”.

Mi è sembrato molto vicino a quanto scritto, con la differenza che io penso che gli occhi non si debbano chiudere, ma tenere ben aperti per riuscire a cogliere dietro ogni cosa, ogni avvenimento, quel “miracolo” di cui sopra e quindi conseguentemente tentare di essere felici, operazione quest’ultima non una delle più facili.


Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *