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La gratitudine.

Di gratitudine ne abbiamo estrema necessità sin dal mattino, essere grati, ringraziare le persone intorno a noi anche per i gesti più semplici, ci dispone ad un diverso modo di vivere i rapporti.

Questa mattina mentre ascoltavo la radio ho sentito che hanno scritto un libro sulla Gratitudine e conseguentemente l’ingratitudine. L’autore del libro (non ho capito chi fosse) diceva che il senso di gratitudine nel momento che stiamo vivendo sta scomparendo e quindi in giro c’è tanta ingratitudine. Coincidenza vuole che ad inizio anno nel fare gli auguri nella mia formula:3A2G nella prima “G” era compresa proprio la gratitudine.

Nel mondo contadino, di cui la mia provenienza, la gratitudine era un sentimento molto vivo generato dalla necessità concreta di dover ricambiare le prestazioni che le persone si scambiavano per necessità nei raccolti ed in tante altre lavorazioni che venivano svolte durante tutto l’anno (mietitura, vendemmia, raccolta delle olive ecc.)Oggi sembra che ognuno sia sufficiente a se stesso, apparentemente poche sono le cose per le quali sia necessario contraccambiare, ed allora ecco che la gratitudine sta perdendo la sua grande potenza di lubrificare e rinsaldare i rapporti.

La gratitudine ha la grande capacità di sciogliere le tensioni che spesso si creano, e quindi annullare la violenza che come ben sappiamo scatta a volte per cose banali. La persona che ringrazia continuamente vive tutto in modo naturale, umano! Che ne pensate?

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