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Il papà.

Oggi 19 marzo nel giorno della festa del papà mi sono venuti alla mente tanti pensieri, così ho fatto alcune riflessioni che hanno generato commozione.
Ho pensato che è davvero difficile il mestiere del padre:
nei primi anni devi essere presente sempre ed operativo (pannolini, latte, pappine, giochi ecc.) anche se hai pochissimo tempo.
Più avanti devi essere presente, attento, vigilante ma non pedante (anche se hai pochissimo tempo).
Più avanti ancora devi essere sempre presente, attento, stimolante ma non pressante.(anche se hai pochissimo tempo)
Ed alla fine tentare di dedicare più tempo (avendone a disposizione)per rimanere attento, disponibile ad aiutare a sostenere, ad incoraggiare  ed ammirare il miracolo della vita che si ripete quando anche tuo figlio diventa pure lui padre.
Tutto ciò che negli anni viene fuori facendo, sbagliando, ricominciando non è altro che l'esperienza della vita che coniuga elementi fisici, psicologici che si mettono in campo giorno dopo giorno in mezzo a circostanze personali, familiari, situazioni varie, difficoltà, errori.
Il bello di tutto questo è che ad essere padri non c'è nessuno che te lo insegna. Non si è come sul set di un film dove una scena che non è venuta bene si ripete. In questa esperienza della paternità ogni "scena" è un atto unico irripetibile comunque sia venuta. Certamente per fare meglio possibile, puoi osservare, puoi studiare, puoi informarti, chiedere consiglio ma alla fine sei tu e tuo figlio in campo, così com'è lui con il suo carattere i suoi desideri le sue fragilità. Tutto questo insieme di situazioni e sentimenti si rendono presenti nello scorrere degli anni unitamente agli impegni di lavoro, le difficoltà, gli imprevisti e tutto quello che riempie le giornate, la vita. E per ogni figlio una realtà diversa.

A me la cosa più importante che è mancata è stata la possibilità di prendere riferimento da mio padre perché il Mistero della vita su questa terra lo ha portato via che io ero un bambino.
Un dolore inimmaginabile!
Con tutta la buona volontà che si vuole porre in campo non si riesce a capire cosa può significare la mancanza del papà nella vita di un bambino, ragazzo, adulto e poi padre a sua volta.
Questa mattina mi veniva di pensare, nostalgicamente, a cosa sarebbe potuta essere la mia vita se il mio papà non fosse morto quando io ero un bambino di appena 9 anni. Un esercizio quest'ultimo puramente di fantasia, inutile e doloroso perché mai si potrebbe immaginare cosa sarebbe potuto essere; sarebbero cambiate tante circostanze, avrei vissuto forse meno momenti dolorosi e di solitudine che hanno scavato profondamente nel mio animo giungendo sino a portare alla luce tristezze, nostalgie, insicurezze, paure, sino ad una fragilità che avrebbe giustificato un indurimento del cuore per meglio vivere, ma così non è stato. Però ci sarebbero stati altri momenti, la vita avrebbe preso altre vie, altri incontri altri stati d'animo, altre soprese e/o imprevisti. altri dolori. Il risultato finale quale sarebbe potuto essere? Mistero assoluto! 
Dopo queste modeste esternazioni penso sia meglio abbandonare le lucubrazioni mentali e tornare al momento presente dove posso operare così come ne sono capace, come leggo e comprendo la realtà ed apprezzare quello che sto vivendo, evitando così, per quanto possibile, di perdermi nei rimpianti e nei "SE". Il passato non torna e non può essere cambiato. 
Questo presente arrivato dopo un passato con le caratteristiche di cui sopra, mi porta a cogliere la bellezza e assaporare la gioia nel vedere un figlio anche lui diventato padre. Un figlio che inizia la sua avventura di padre e che lo vedrà impegnato in modi diversi per tanti, tantissimi anni perché con i figli non si finisce mai. 
Auguri a tutti i papà perché il mestiere di padre è il più bello e difficile del mondo, ed ogni giorno è necessaria una bella dose di auguri!  

Ho messo questo quadro di san Giuseppe, dipinto da Guido Reni perché mi ispira una tenerezza infinita sia lo sguardo di San Giuseppe che il gesto di Gesù bambino che accarezza la barba del papà. 
San Giuseppe con il bambino- Guido Reni museo Ermitage di Sanpietroburgo

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